Cessione del quinto, ecco come funziona e chi può accedere al prestito

Spesso e volentieri si sente parlare di cessione del quinto, ma in realtà si ignora completamente l’argomento. Ebbene, cerchiamo di capire meglio come funzioni la cessione del quinto e quali sono i requisiti da soddisfare per poter accedere a questa particolare tipologia di prestito.

Al giorno d’oggi, per valutare la soluzione migliore per quanto concerne un prestito, la tecnologia può dare sicuramente un’ottima mano, dal momento che esistono numerose piattaforme dedite a tale scopo. L’evoluzione tecnologia ha investito anche tanti altri settori, come ad esempio il comparto del gioco online. Ormai le slot machine che trovi nei bar si possono individuare tranquillamente anche all’interno delle piattaforme d’azzardo online, proposte in una veste grafica accattivante e coinvolgente.

Cos’è la cessione del quinto

La cessione del quinto si può inserire tra i tipi di rimborso di un prestito più particolari. Spesso e volentieri, tante persone l’hanno sfruttata per affrontare delle necessità economiche di diverso genere. Quando si parla di quinto, il riferimento è semplicemente alla quota, pari ovviamente ad un quinto, dello stipendio che viene percepito.

Ebbene, tale somma di denaro può essere accantonata proprio in ottica di cominciare la restituzione delle somme avute in prestito. Si tratta di un prestito personale di consumo, a cui possono accedere senz’altro i lavoratori dipendenti, così come tutti quei pensionati che sono in un momento in cui hanno un urgente bisogno di liquidità. Infatti, non serve allegare un motivo specifico per poter accedere a tale prestito. L’importo, come si può facilmente intuire, è variabile e il rimborso può essere impostato sia a breve che a medio termine.

In poche parole, l’aspetto principale che differenzia la cessione del quinto rispetto alle altre tipologie di prestito è rappresentato dal fatto che le rate non devono essere corrisposte secondo il solito schema. Quindi, non ci sarà alcun addebito in banca o pagamento mediante un bollettino. In poche parole, la somma verrà trattenuta direttamente dallo stipendio ad opera del datore di lavoro. Oppure, quando si tratta di pensione, tale operazione verrà svolta da parte dell’istituto di previdenza di competenza. È bene sottolineare, però, come tale trattenuta non possa superare la percentuale del 20% dello stipendio netto.

Per quanto riguarda l’elenco delle persone che hanno la possibilità di accedere a tale prestito, troviamo sia i lavoratori che i pensionati. Non tutti i lavoratori possono accedervi, ma solamente quanti hanno un contratto a tempo indeterminato. Per sfruttare di tale prestito, poi, bisogna avere 18 anni quantomeno e, alla scadenza, non oltre 85.

In generale, non sono previste delle garanzie immobiliari o altre garanzie particolari, nonostante tutti coloro che godono della cessione del quinto non hanno la possibilità di richiedere alcun anticipo sul TFR. Altri requisiti attengono al tipo e alla natura del datore di lavoro, che deve essere titolare di un’azienda con un numero minimo di dipendenti oppure un capitale sociale con una soglia minima prevista.

Il ruolo svolto dal datore di lavoro

Come abbiamo detto, il datore di lavoro ha un ruolo di primo piano pure nel corso della fase in cui il finanziamento viene erogato al lavoratore. È il suo ok, quindi, nonché la sua partecipazione, che sono necessari per fare in modo che la procedura di restituzione del prestito tramite cessione del quinto possa proseguire.

Nel corso dell’intero periodo del finanziamento, il datore di lavoro ha l’obbligo di trattenere dalla busta paga del suo dipendente l’ammontare che è stato previsto all’interno del contratto di finanziamento e a versarlo direttamente al soggetto che ne ha curato l’erogazione.