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Accesso al credito: quali sono le differenze tra l’Italia e il resto del mondo

L’accesso al credito è una tematica di fondamentale importanza per famiglie e imprese. Tuttavia, le dinamiche che consentono di ottenere un finanziamento variano significativamente da paese a paese, condizionate dalle dinamiche finanziarie nazionali, dalla cultura del debito e dall’efficienza delle banche e del sistema regolatorio.

Nel prosieguo dell’articolo analizzeremo le modalità e i livelli di accesso al credito in Italia confrontandolo con le principali economie mondiali, sia dei paesi sviluppati che quelli emergenti, focalizzandoci su strumenti, opportunità e rischi.

Italia: un modello di moderato indebitamento

In base ai dati forniti da Eurostat, il debito totale delle famiglie italiane era pari al 36,1% del valore del PIL. I dati fanno riferimento al 31/12/24 e testimoniano, ancora una volta, come il nostro paese faccia registrare uno dei livelli d’indebitamento più bassi in Europa (e non solo). Basti pensare, ad esempio, ad altre realtà europee come Francia (60,5%), Germania (56,8%) e Spagna (43,7%), che confermano quanto sia alto il livello di “diffidenza” verso il debito nel nostro paese.

Un altro dato, stavolta fornito da Statista, fa ben comprendere come il ricorso al credito sia contenuto: il rapporto tra indebitamento delle famiglie e reddito disponibile in Italia è stato del 73,3%. Nulla a che vedere, ad esempio, con realtà come gli Stati Uniti, dove il dato supera addirittura il 100%. Si stima, inoltre, che poco meno del 30% delle famiglie italiane risulti indebitato.

Le diverse dinamiche per accedere al credito nei paesi stranieri

A differenza di quanto accade in Italia, in alcuni paesi esteri esiste una differente cultura del credito al consumo, che – come nel caso degli Stati Uniti e del Canada – è parte integrante delle strategie di consumo e di accumulo patrimoniale. La crisi finanziaria del 2008, ad esempio, avvenne in un contesto in cui le famiglie statunitensi avevano livelli di indebitamento pari a quasi il 130% dei redditi disponibili.

Per quanto concerne il Vecchio Continente, paesi come Francia e Germania mostrano indebitamenti più elevati rispetto al nostro paese, mentre in altre nazioni come l’Austria e la Finlandia si segnala una maggiore propensione al debito ipotecario. In Europa, tuttavia, il ricorso al credito resta generalmente sotto controllo grazie a sistemi rigorosi di valutazione della solvibilità.

Imprese italiane: qual è lo stato d’arte

Volgendo lo sguardo all’ambito produttivo, si nota come le imprese italiane abbiano accresciuto significativamente il ricorso al private credit (finanziamento diretto da parte di operatori non bancari). Un trend, per quanto ovvio, che non riguarda solo il nostro paese. Il settore del private credit ha un valore di circa 2-3 trilioni di dollari a livello globale ed è cresciuto di oltre il 15% in Europa negli ultimi cinque anni.

Alcune società in Italia, ad esempio, sono in grado di fornire finanziamenti alle imprese per importi significativi, che possono raggiungere la ragguardevole somma di 150 milioni anche per imprese di medie dimensioni. Va sottolineato, tuttavia, come l’accesso al credito per molte PMI sia particolarmente ostico, limitato da dimensioni ridotte e scarsa credibilità bancaria.

L’accesso al credito nei paesi emergenti

In alcuni paesi emergenti, come – ad esempio – India, Messico e Indonesia, la crescita del credito è stata piuttosto rilevante negli ultimi anni. L’accesso al credito per i paesi in via di sviluppo, però, resta disomogeneo. Nelle aree rurali, oltre il 60% delle famiglie non ha accesso a strumenti formali di finanziamento. Non stupisce in alcun modo, di conseguenza, che in alcuni nascano fintech dedicate all’agricoltura o al sostegno delle PMI locali.

Alcune realtà emergenti, tuttavia, da svariati lustri hanno consolidato la loro posizione di forza e offrono accesso al credito a cittadini e imprese locali. Il caso di Dubai, in tal senso, è abbastanza eloquente, una nazione emiratina dove l’economia è in forte espansione e le possibilità d’accesso al credito, come si evince dagli stipendi dubai, sono indubbiamente maggiori rispetto ad altre nazioni in via di sviluppo.